Durante il climaterio e la menopausa, i livelli di estrogeni diminuiscono progressivamente, causando un rallentamento del metabolismo. Questo rallentamento si traduce in una minore capacità del corpo di bruciare calorie rapidamente, poiché gli estrogeni svolgono un ruolo cruciale nel sostenere la funzione della tiroide, che regola il metabolismo. Anche il progesterone cala drasticamente con la scomparsa delle mestruazioni, mentre gli estrogeni, pur diminuendo, continuano a essere prodotti in quantità moderate per alcuni anni, grazie a tessuti come il tessuto adiposo.
In menopausa, il 17beta estradiolo, l’estrogeno più potente, viene sostituito come estrogeno dominante dall'estrone, che ha un effetto ormonale più debole. L'estrone, una volta prodotto, si lega a una proteina e viene successivamente metabolizzato ed eliminato dal fegato. Parallelamente, si verifica un aumento relativo della produzione di androgeni, ormoni tipicamente maschili, che influiscono anch’essi sul metabolismo. Questo squilibrio ormonale può portare a un più facile accumulo di grasso, spesso localizzato in aree come spalle, dorso e addome, caratteristiche di una distribuzione “androide” del grasso corporeo. Inoltre, l'eccesso di androgeni può causare altri sintomi come una maggiore peluria e l’aumento della pressione arteriosa.
Per gestire efficacemente questi cambiamenti, è fondamentale adottare una dieta che affronti entrambi i lati dello squilibrio ormonale:
Migliorare il metabolismo degli estrogeni: Nonostante il calo, gli estrogeni continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel mantenere attivo il metabolismo e nel controllo del peso corporeo. Una dieta mirata può favorire un corretto metabolismo degli estrogeni residui. Alimenti ricchi di fitoestrogeni, come soia, semi di lino e legumi, possono fungere da sostituti naturali degli estrogeni, contribuendo a migliorare l'equilibrio ormonale e a mitigare i sintomi legati alla loro carenza.
Contrastare gli effetti dell’eccesso di androgeni: L'aumento degli androgeni, rispetto agli estrogeni, porta a una maggiore tendenza ad accumulare grasso, in particolare nelle zone tipiche di una distribuzione "androide" (spalle, dorso, addome). È quindi essenziale una dieta che riduca l'impatto negativo degli androgeni:
Distribuzione del grasso: Alimenti ricchi di fibre (come verdure e cereali integrali) e grassi sani (olio d'oliva, avocado, noci) possono migliorare la sensibilità all'insulina, riducendo la tendenza ad accumulare grasso viscerale, particolarmente nell'addome.
Equilibrio ormonale: Consumo di carboidrati a basso indice glicemico (come legumi e verdure) può contribuire a ridurre la produzione di insulina. L'insulina, quando è prodotta in eccesso, favorisce l’accumulo di grasso e può amplificare gli effetti degli androgeni. Anche le proteine magre (pollo, pesce, legumi) sono fondamentali per mantenere stabili i livelli di zuccheri nel sangue, controllando così l'influenza degli androgeni.
Riduzione di infiammazione e ritenzione idrica: L'eccesso di androgeni può favorire l'infiammazione e causare un aumento della pressione sanguigna. Cibi ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura di stagione, e di acidi grassi omega-3 (pesce azzurro, semi di chia, noci) sono utili per ridurre l'infiammazione e mantenere la pressione arteriosa sotto controllo.
In conclusione, una dieta bilanciata, che tenga conto sia della diminuzione degli estrogeni sia dell’aumento degli androgeni, può aiutare a gestire meglio il peso durante la menopausa. Questo approccio non solo previene l'accumulo di grasso nelle zone problematiche, ma riduce anche sintomi collaterali come la crescita eccessiva di peluria e l’aumento della pressione arteriosa, migliorando il benessere complessivo della donna
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