Soprattutto d’estate, per evitare il rischio di arresto cardiaco e ictus, è
necessario bere molta acqua e tenere sotto controllo la pressione, facendo
particolare attenzione agli anziani. Gli esperti ribadiscono l’importanza di
compensare una sudorazione eccessiva, di non sottovalutare la bassa pressione
e, se non si ha la giusta preparazione, evitare di praticare sport in modo troppo
intensivo. Attenzione inoltre, se si soffre di ipertensione, alle gite ad alta quota.
L’ictus conta in Italia circa 180.000 casi ogni anno, mentre gli arresti cardiaci
improvvisi sono circa 50.000.
Al di là di fattori di rischio generici, legati a familiarità, dieta, sedentarietà,
fumo e alcol, ci sono alcuni rischi più ‘tipicamente estivi’. Il caldo infatti, per il
cuore, può comportare due conseguenze che vanno tenute sotto controllo, per
evitare i classici ‘malori’. Innanzitutto, abbassa la pressione e anche l’afflusso
di sangue al cuore. Quindi chi assume antipertensivi, in caso di alte
temperature deve ridurre, sotto consiglio medico, i farmaci calcioantagonisti.
Inoltre sudando “si perdono sali minerali e questo può causare uno squilibrio
elettrolitico che porta aritmie cardiache, anche gravi che possono causare un
arresto cardiocircolatorio e morte improvvisa. Ovviamente gli infartuati,
avendo una parte del cuore che funziona male, sono a maggior rischio”.
Attenzione inoltre quando si va in montagna. “Oltre i mille metri aumenta il
lavoro cardiaco e quindi la necessità di ossigeno. Meglio quindi, se si è soggetti
a ipertensione, portarsi un apparecchio per la pressione e farmaci di
emergenza”. Quanto all’attività fisica, via libera a passeggiate di mattina o di
sera, in montagna come al mare, così come sport aerobici come nuoto o
bicicletta. Ma sempre con il senso della misura.
Il nemico numero uno, specie per gli anziani, è la disidratazione, perché
laddove c’è sangue più denso c’è maggior rischio trombotico. Bere di più
quindi, anche se non si sente lo stimolo della sete, serve per mantenere la
giusta consistenza ematica. Altrettanto da tenere sotto controllo, è l’eccessiva
vasodilatazione, che può provocare bruschi cali di pressione e ridurre l’afflusso
di sangue al cervello, quindi causare un’interruzione dell’irrorazione sanguigna.
Per questo, in caso di malore, la persona che cade a terra va fatta sdraiare con
le gambe alzate, in modo da facilitare il ritorno di sangue alla testa.